Batteria Accumulo

In maniera molto semplice, un Impianto Fotovoltaico produce energia elettrica che, se non viene consumata interamente all’interno dell’abitazione, andrebbe riversata sulla rete elettrica e rivenduta durante le ore di irraggiamento, mediante il meccanismo dello Scambio sul Posto. Purtroppo accade che il maggior consumo di energia elettrica avviene proprio nelle ore notturne, in cui viene a mancare l’irraggiamento solare. Per questo motivo, la soluzione più logica per cercare di sfruttare la corrente prodotta durante il giorno dal proprio impianto fotovoltaico è quella di associare all’impianto una batteria in grado di immagazzinare la corrente necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico notturno.
Essenzialmente abbiamo due tipologie di sistemi di accumulo per fotovoltaico:

  • inverter con accumulo: l’accumulatore, solitamente al litio, viene assemblato nello stesso corpo dell’inverter, occupando pochissimo spazio. L’impatto è minimo, sia in termini estetici che in termini di opere di adeguamento.
  • pacco batterie esterno: questa soluzione è tipicamente adottata quando si fa uso di accumulatori al Piombo – Gel o comunque si utilizzano sistemi di accumulo più economici ma molto ingombranti e che richiedono spazio e complessi interventi di installazione.

Un impianto fotovoltaico dotato di Sistema di Accumulo si comporta in maniera dinamica durante la giornata.

MATTINO: l’energia prodotta viene consumata direttamente in casa e quella in eccesso viene immagazzinata all’interno dell’accumulo

POMERIGGIO: quando l’accumulatore è carico, l’energia elettrica in eccesso viene immessa nella rete elettrica e venduta.

SERA: l’energia accumulata nella batteria viene lentamente utilizzata all’interno della casa per alimentare gli elettrodomestici.

NOTTE: se l’energia immagazzinata nell’accumulatore non fosse sufficiente a soddisfare tutti i consumi, il sistema si approvvigiona dalla rete.

Cosa è e come funziona lo Scambio sul Posto

Come funziona lo scambio sul posto

Lo scambio sul posto è una particolare forma di incentivazione, realizzata dopo la fine dell’ultimo conto energia. La corrente elettrica prodotta e non auto consumata durante la giornata viene immessa in rete, è può essere richiesta per essere consumata in momenti differenti.

In realtà non si può parlare di reale incentivo, e nemmeno di una detrazione fiscale, in quanto lo scambio sul posto permette solamente di ricevere dei soldi dal GSE in cambio dell’energia elettrica immessa in rete dal proprio impianto fotovoltaico. Cercando di semplificare ulteriormente la definizione, si tratta in pratica di un metodo per abbassare le bollette della luce.

Durante la giornata l’impianto fotovoltaico produce energia elettrica in abbondanza, e spesso non viene completamente consumata. Questo esubero, nel caso non vi siano delle batterie di accumulo, oppure vi siano ma completamente cariche, viene immesso in rete attraverso un contatore bidirezionale. Il conteggio di questa energia permette di stabilire quanti kWh sono stati immessi e quindi rivenduti al gestore della rete.
Durante la notte invece l’energia viene acquistata dalla rete. Lo scambio sul posto va a compensare questi costi, riducendoli grazie al ricavo dell’energia venduta durante la giornata.

Va ricordato però che la convenienza maggiore resta sempre l’auto consumo o l’accumulo con pacchi di batterie per utilizzare la propria corrente durante le ore notturne.

Lo scambio sul posto infatti compensa al 100% i kWh consumati durante la notte, alla pari con quelli venduti e quindi immessi in rete, andando anche parzialmente a coprire le spese di trasporto, ma il problema è che non compensa accise e IVA, che corrispondono ad una buona fetta della spesa complessiva sostenuta in bolletta dalla famiglia media italiana.
Le bollette vengono inoltre erogate normalmente, mentre il GSE rimborsa semestralmente o annualmente l’energia immessa in rete.

Riportiamo qua di seguito un esempio per cercare di capire meglio il sistema dello scambio sul posto, inserendo dei valori puramente indicativi:

  • Energia prodotta dall’impianto fotovoltaico: 3.000 kWh
  • Energia auto consumata : 500 kWh
  • Energia venduta e quindi immessa in rete: 2.500 kWh
  • Energia prelevata dalla rete : 2.000 kWh
  • Differenza tra energia immessa e consumata : 500 kWh

Ipotizzando:

  • un costo medio della corrente pari a 0,20 Euro/kWh
  • un valore medio della corrente immessa pari a 0,10 Euro/kWh
  • il valore medio del contributo dello scambio sul posto (SSP) pari a 0,14 Euro/kWh
  • Il risparmio immediato in bolletta per l’energia auto consumata è di 500 x 0,2 = 100 €
  • Il costo dell’energia prelevata in bolletta è quindi pari a 2.000 x 0,20 = 400 €
  • Grazie allo scambio sul posto il rimborso sarà pari a 2.000 x 0,14 = 280 €
  • Mentre la parte venduta genera un ricavo pari a 500 x 0,10 = 50 €

Se si considera che un impianto fotovoltaico normalmente si ripaga nel giro di 4/8 anni a seconda della tipologia, si può chiaramente notare che la formula dello scambio sul posto risulta conveniente alla famiglia media.